Miniera di Sos Enattos – Lula (NU)

Nel mese di ottobre 2014, durante la rassegna “Cortes apertas” in Sardegna, ho visitato la miniera di Sos Enattos a Lula, un tempo produttiva e oggi parco geominerario. La visita guidata, che include discese in profondità e tour nelle gallerie di estrazione, offre un'affascinante immersione nella storia mineraria locale, completata da un piccolo museo con attrezzature e riproduzioni. Un'esperienza unica per scoprire le tradizioni e il patrimonio culturale della Sardegna.
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Vacanze in Sardegna 27/09/2014 - 06/10/2014

Nel mese di ottobre del 2014 mi sono recato in Sardegna in occasione della rassegna “Cortes apertas”, anche nota come “Autunno in Barbagia”. Cortes apertas rappresenta una sorta di itinerario a tappe che si snoda tra alcuni paesi della provincia di Nuoro alla scoperta delle vere tradizioni del popolo sardo. Un sapiente mix di cultura, artigianato, gastronomia e antiche tradizioni viene proposto ai turisti dagli stessi abitanti che aprono le loro case e cortili ricreando ambientazioni dal sapore antico.

Una delle più interessanti tappe di questo itinerario è proprio nel paese di mio padre, Lula. Questo piccolo centro della provincia di Nuoro è storicamente noto per il suo trascorso minerario. Le prime testimonianze risalgono addirittura al periodo romano. L’ultima miniera produttiva è stata quella di “Sos Enattos”, chiusa nel 1996, ma trasformata successivamente in un parco geominerario aperto al pubblico e che ho avuto la fortuna di visitare. È proprio di questa particolare esperienza che vorrei parlare.

Informazioni utili per visitare la Miniera

Le visite, essendo tutte guidate, devono essere prenotate. 

Per farlo è sufficiente chiamare il numero 078 441 66 14:

  • dal lunedì al giovedì dalle ore 9:30 alle 12:30 e dalle ore 14:30 alle 17:30
  • il venerdì dalle ore 9:30 alle 12:30

Il biglietto normale costa € 8,00, con riduzioni previste per scuole, gruppi e anziani.

La visita

La visita inizia assegnando a ogni partecipante una minima attrezzatura per garantire la massima sicurezza all’interno della miniera, quindi elmetti protettivi e torce.

Prima di scendere nelle viscere della terra, la guida illustra la storia della miniera e mostra, su una particolare mappa in sezione, l’incredibile reticolo di cunicoli creati nel tempo per sfruttare al meglio la vena di minerale nel sottosuolo. L’accesso all’interno della miniera avviene attraverso un pozzo (Pozzo Rolandi), lo stesso utilizzato dai minatori fino al 1996. Grazie a un doppio ascensore, uno svolge la funzione di contrappeso, in pochi secondi si scende a una profondità di ben 80 metri fino all’imbocco della galleria percorribile dai visitatori e che si estende all’interno della montagna per oltre un chilometro. Questa galleria veniva sfruttata, quando la miniera era ancora produttiva, come galleria di servizio e per il trasporto del materiale estratto.

La sua caratteristica è quella di incrociare tutte le gallerie trasversali di estrazione create seguendo le vene di minerali di piombo e zinco di cui la miniera di Sos Enattos è ancora ricca, anche se la sua estrazione richiederebbe ingenti e poco convenienti investimenti. Percorrendo a piedi questa lunga galleria si possono rivivere tutte le tappe evolutive del lavoro in miniera, su come veniva fatta l’estrazione e il trasporto del minerale negli anni passati, su quali fossero le tecniche di illuminazione e i rischi che correvano i minatori per la loro incolumità fisica e salute, l’analisi visiva della roccia per l’individuazione della vena di minerale, su come venivano armate le gallerie passando dai vecchi sistemi con tronchi di legno ai profilati in acciaio, fino ad arrivare alle più moderne attrezzature, all’utilizzo di enormi macchinari su ruote che hanno reso meno traumatica e più sicura l’esperienza lavorativa dei minatori.

Ritorno in Superficie

Ritornati in superficie, la visita si protrae nell’area che era destinata alla lavorazione del minerale estratto, quindi dalla frantumazione delle rocce fino al trattamento chimico finalizzato all’ottenimento dei prodotti finali “blenda” (minerale dal quale si estrae lo Zinco) e “galena” (Solfuro di Piombo, prodotto dal quale si ottiene il Piombo). Molto interessante anche il piccolo museo allestito dagli stessi minatori con la raccolta di attrezzature da loro utilizzate e la realizzazione di riproduzioni in scala di alcune zone della miniera con il dettaglio delle lavorazioni di estrazione che chiariscono al meglio alcuni aspetti della visita in galleria.

Esperienza a cura di Luca Ruiu

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Michele Marongiu
Michele Marongiu è un Designer Italiano, nato a Como nel 1993. Attualmente dirige lo studio di comunicazione e design MM Design Projects (mmdesignprojects.com) da lui fondato nel 2023.

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